Gestione dell’irregolarità contributiva con la nuova funzionalità “pre-Durc” della piattaforma Ve.R.A.

Nell’ambito della piattaforma Ve.R.A., l’INPS annuncia l’avvenuto rilascio di nuove funzionalità, tra cui quella di “pre-Durc” per la gestione interattiva dell’eventuale situazione di irregolarità contributiva (INPS, comunicato 28 giugno 2024).

A partire dal 24 giugno scorso sono disponibili sulla piattaforma Ve.R.A. alcune nuove funzionalità che consentono alle aziende e agli intermediari una gestione anticipata delle situazioni di irregolarità e delle evidenze che possono incidere sugli esiti delle verifiche di regolarità contributiva.

 

L’attivazione degli interventi finalizzati alla normalizzazione delle posizioni contributive con particolare riguardo a quelle che presentano maggiore complessità è demandata alle sedi territoriali dell’Istituto.

 

Nel comunicato stampa in oggetto, l’INPS ricorda che la piattaforma in questione è un progetto che consente appunto la verifica e la gestione interattiva della regolarità contributiva e si inserisce nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica e trasformazione dei processi e di miglioramento della user experience, previste dai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

L’obiettivo non è solo quello di una maggiore semplificazione, ma soprattutto quello volto a prevenire eventuali criticità, per evitare che le aziende si trovino con un Durc negativo che possa compromettere la continuità delle loro attività.

 

L’attivazione del processo di gestione interattiva dell’eventuale situazione di irregolarità, gestita attraverso la funzionalità “pre-Durc”, prevede l’invio all’intermediario, titolare di specifica delega master, della notifica via PEC, e-mail o SMS, 30 o 15 giorni prima della scadenza del Durc regolare, di un ticket collegato alla verifica Ve.R.A. generata in automatico dal sistema.

 

Tutto ciò realizzerà un significativo cambiamento nei rapporti tra l’Istituto e gli intermediari, ridefiniti secondo logiche spiccatamente consulenziali, per orientare il contribuente nel processo di regolarizzazione che favorirà l’operatività delle imprese e lo sblocco delle erogazioni subordinate al possesso del Durc.

 

Altra funzionalità, che fa parte della piattaforma, è il Simula Durc, che mostra alcuni aspetti rilevanti per conoscere eventuali anomalie per il Documento unico di regolarità contributiva.

Modifiche alle procedure di compensazione di crediti: il punto dell’Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito alle modifiche alle procedure di compensazione di crediti di cui all’articolo 17 delD.Lgs. n. 241/1997, introdotte dall’articolo 1, commi da 94 a 98, della Legge di bilancio 2024 e dall’articolo 4, commi 2 e 3, del decreto Agevolazioni (Agenzia delle entrate, circolare 28 giugno 2024, n. 16/E).

L’articolo 11 del D.L. n. 66/2014 prevede specifiche modalità di trasmissione dei modelli di pagamento F24 comprendenti crediti da compensare.

Per effetto delle modifiche apportate a tale norma dal comma 95 dell’articolo 1 della Legge di bilancio 2024, tutti i versamenti unitari da effettuare mediante l’utilizzo di crediti in compensazione, a decorrere dal 1° luglio 2024, devono essere eseguiti esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate.

Al riguardo, l’Agenzia ritiene che tale obbligo si estenda anche alla compensazione “verticale”, che interviene nell’ambito dello stesso tributo nel caso in cui questa venga esposta nel modello F24.

Rientra, inoltre, nell’obbligo generalizzato di utilizzo dei servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate la delega con compensazione e saldo maggiore di zero eseguita il 1° luglio 2024, per effetto del rinvio del termine di versamento del 30 giugno 2024, del D.L. n. 7012/2011.

 

L’articolo 1, comma 94, lettera b)18, della Legge di bilancio 2024 ha introdotto, poi, con decorrenza dal 1° luglio 2024, il comma 49-quinquies all’articolo 37 del D.L. n. 223/2006, che stabilisce un limite all’utilizzo in compensazione dei crediti, ulteriore rispetto al vigente divieto di compensazione di cui all’articolo 31, comma 1, del D.L. n. 78/2010.

La suddetta diposizione di cui al comma 49-quinquies dell’articolo 37 è stata successivamente sostituita ad opera del comma 2 dell’articolo 4 del decreto Agevolazioni, con decorrenza sempre dal 1° luglio 2024.

La Legge di bilancio 2024 prevede, in particolare, l’esclusione dalla facoltà di avvalersi della compensazione per i contribuenti che abbiano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori a euro 100.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione.

Ai fini del raggiungimento della soglia di 100.000 euro, rilevano gli importi relativi ai carichi affidati all’agente della riscossione concernenti le imposte erariali e i relativi accessori, quelli affidati all’agente della riscossione relativi ad atti comunque emessi dall’Agenzia delle entrate in base alle norme vigenti, ivi comprese le somme oggetto degli atti di recupero.

A titolo esemplificativo, vi rientrano:
a) le imposte dirette, l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di registro e le altre imposte indirette;
b) le somme recuperate a fronte dell’utilizzo, in tutto o in parte, in compensazione, dei crediti non spettanti o inesistenti risultanti dagli atti di cui all’articolo 1, commi da 421 a 423, della Legge finanziaria 2005 emessi prima del 30 aprile 2024, e da quelli di cui all’articolo 38-bis del DPR n. 600/1973, emessi a partire da tale data;
c) le somme accessorie alle precedenti, come le sanzioni e gli interessi (esclusi quelli di mora e gli oneri di riscossione).

 

Tali importi contribuiscono al raggiungimento della citata soglia a condizione che per gli stessi:
– sia scaduto il termine di pagamento del debito;
– non siano in essere provvedimenti di sospensione di qualsiasi genere;
– non siano in essere piani di rateazione.

 

Per effetto di quanto stabilito dal secondo periodo del comma 49-quinquies dell’articolo 37 del D.L. n. 223/2006, introdotto dall’articolo 4, comma 2, del decreto Agevolazioni, l’esclusione della facoltà di avvalersi della compensazione non opera con riferimento alle somme oggetto di piani di rateazione per i quali
non sia intervenuta decadenza.

In caso di adesione alla definizione agevolata per i debiti contenuti nei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, per la quale sia in essere il pagamento rateale, l’importo oggetto di definizione non contribuisce al raggiungimento della soglia qualora siano state versate tutte le rate nei termini previsti dal piano di rateazione.

 

Al sussistere delle condizioni normativamente previste alla data di trasmissione del modello F24, per il contribuente è esclusa la facoltà di avvalersi della compensazione “orizzontale” dei crediti.

Fa eccezione, per effetto della nuova formulazione del comma 49-quinquies dell’articolo 37, la compensazione dei crediti maturati nei confronti di INPS e INAIL.

Laddove operi il descritto divieto di compensazione, non è consentito esporre nella medesima delega di pagamento sia crediti INPS o INAIL sia crediti per i quali opera l’inibizione alla compensazione.

Il limite di 100.000 euro deve intendersi come un limite assoluto e, quindi, anche nel caso in cui il contribuente abbia crediti di importo superiore a quello dei carichi affidati, non potrà effettuare alcuna compensazione se non provvede prima al pagamento del debito scaduto.

 

A titolo esemplificativo e non esaustivo, al verificarsi delle condizioni previste dalla novella normativa, al contribuente è, pertanto, inibita la compensazione:

– dei crediti relativi alle imposte erariali;

– del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo;

– del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno;

– del credito d’imposta a favore di imprese che effettuano investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi;

– dei crediti relativi a bonus edilizi;

– degli altri crediti di natura agevolativa.

 

I contribuenti che maturano i crediti nei confronti di INPS e INAIL, invece, potranno utilizzare in compensazione gli stess anche in presenza di somme affidate all’agente della riscossione per importi complessivamente superiori a 100.000 euro.

 

Il divieto alla compensazione introdotto dalla novella normativa viene meno a partire dalla data in cui l’importo complessivo dei carichi affidati all’agente della riscossione e relativi accessori è ridotto a un ammontare inferiore o pari a 100.000 euro, per effetto:

  • della sospensione giudiziale o amministrativa dei carichi affidati;

  • della concessione, da parte dell’agente della riscossione, di un piano di rateazione finalizzato all’estinzione dei debiti, per il quale non sia intervenuta la decadenza dal beneficio della rateazione;

  • del pagamento delle somme dovute.

Infine, nel documento di prassi, vengo chiarite le differenze tra il divieto alle compensazioni introdotto dalla Legge di bilancio 2024, e ridefinita dal decreto Agevolazioni, e il divieto di compensazione di cui all’articolo 31, comma 1, del D.L. n. 7862/2010, tutt’ora vigente, secondo il quale la compensazione dei crediti relativi alle imposte erariali è vietata fino a concorrenza dell’importo dei debiti, di ammontare superiore a millecinquecento euro, iscritti a ruolo per imposte erariali
e relativi accessori, e per i quali è scaduto il termine di pagamento.

CIPL Lapidei Industria Lucca: siglato l’accordo per la verifica del premio di risultato per l’anno 2023

Oltre alla verifica del premio di risultato le Parti hanno altresì concordato un piano di Welfare on top

Il 26 giugno 2024, presso la sede di Confindustria Toscana Nord, si sono incontrati Confindustria Toscana Nord e Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, per la verifica dei dati relativi all’anno 2023 per il premio di risultato da corrispondere nel 2024, sulla base di quanto previsto dall’Accordo provinciale dell’11 aprile 2022 per le Aziende del settore marmo e pietre ornamentali della provincia di Lucca. 
In generale, il premio si compone di una quota legata all’andamento dell’indicatore territoriale “Quantità esportazioni” della provincia di Lucca e di una quota legata all’indicatore “Ore lavorate/ore lavorabili” da verificare a livello aziendale.
In base ai dati verificati, per il parametro “Quantità esportazioni” della provincia di Lucca relativi all’anno di maturazione 2023, il premio maturato con riferimento a tale indicatore corrisponde a 1.328,00 euro lordi per dipendente. Invece, per il parametro “Ore lavorate/ore lavorabili”, ciascuna Azienda dovrà verificare internamente il proprio risultato in relazione all’anno 2023, secondo le modalità e le regole previste dall’Accordo dell’11 aprile 2022.
Sulla base dell’anticipo sul premio di risultato corrisposto nel corso del 2023 di 619,74 euro lordi, la differenza in relazione al parametro “Quantità esportazioni” è pari a 708,26 euro lordi per dipendente, da erogare, secondo le modalità di cui all’Accordo sopra citato, con il saldo della retribuzione del mese di giugno 2024. Per quanto riguarda il parametro “Ore lavorate/ore lavorabili”, ciascuna Azienda provvederà a liquidare, a saldo del Premio di risultato per l’anno di maturazione 2023, l’importo maturato e debitamente conteggiato con la retribuzione del mese di ottobre 2024
In occasione del rinnovo del contratto integrativo provinciale, le Parti hanno concordato altresì un piano di Welfare on top, al fine di potenziare gli strumenti di welfare in un’ottica di valorizzazione del capitale umano. 

CCNL Pulizia: inviata la piattaforma unitaria per il rinnovo

Tra le richieste dei sindacati un aumento dei salari, la previsione del congedo per le donne vittime di violenza e maggiori tutele per le malattie oncologiche

I sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti hanno inviato alle associazioni datoriali del settore, Anip Confindustria, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi e Unionservizi Confapi una richiesta di inizio delle trattative con allegata  la piattaforma rivendicativa unitaria per il rinnovo del contratto applicabile agli oltre 600mila dipendenti delle imprese di pulizia e servizi integrati/multiservizi, scaduto lo scorso 31 dicembre.
Di seguito le priorità del rinnovo.
Aumenti dei salari
I sindacati chiedono un incremento dei minimi tabellari, per garantire il mantenimento del potere di acquisto dei salari e la copertura degli indici inflattivi.
Lavoratori con contratto part time ciclico
La piattaforma prevede un sostegno al reddito strutturale per i lavoratori con contratto part time ciclico,per i periodi di sospensione dell’attività lavorativa,  con una quota a carico delle imprese.
Congedo maternità e paternità
 E’ richiesta da parte del datore di lavoro l’integrazione dell’indennità INPS per tutto il periodo di maternità e paternità alternativo, in modo da raggiungere il 100% della retribuzione.
Congedo donne vittime di violenza
Previsti ulteriori 90 giorni e l’incremento dell’indennità con raggiungimento del 100% della retribuzione.
Contratto part-time
Prevista una maggiorazione per le ore supplementari pari al 35% e l’aumento dell’orario minimo settimanale a 18 ore.
Lavoro domenicale
Richiesta la maggiorazione del 50% per le ore di lavoro svolte la domenica.
Malattia
I sindacati chiedono tutele migliorative in caso di  malattie oncologiche e patologie gravi, con esclusione dal calcolo del periodo di comporto dei giorni di assenza dovuti a terapie salvavita.