Fringe benefit, stock option e adempimenti fiscali dell’INPS: invio dei dati entro il 21 febbraio 2023

I datori di lavoro che hanno erogato fringe benefit o stock option al personale cessato nel corso del 2022 devono trasmettere i relativi dati all’INPS quale sostituto d’imposta per gli adempimenti fiscali (INPS, messaggio 16 gennaio 2023, n. 263).

L’INPS fornisce indicazioni in merito alle tempistiche che i datori di lavoro devono rispettare nella trasmissione all’Istituto dei dati relativi ai compensi erogati a titolo di fringe benefit e di stock option al personale cessato dal servizio nel corso dell’anno 2022.

 

Infatti, agendo in qualità di sostituto d’imposta, l’Istituto è tenuto a trasmettere telematicamente all’Amministrazione finanziaria i flussi delle Certificazioni Uniche, ai fini della dichiarazione precompilata dei redditi dei contribuenti, e deve effettuare il conguaglio fiscale di fine anno.

 

Si ricorda che, in materia di reddito di lavoro dipendente, discende direttamente dal TUIR (art. 51, co. 1) il cosiddetto “principio di onnicomprensività” che comporta l’assoggettamento a tassazione di tutto ciò che il lavoratore dipendente riceve in relazione al rapporto di lavoro, fatte salve le eccezioni ivi previste.

 

L’ampia definizione legislativa ricomprende, oltre alla retribuzione corrisposta in denaro, anche quei vantaggi accessori, quali i fringe benefit e le stock option, che i lavoratori subordinati possono conseguire come integrazione della retribuzione. 

 

In base al cosiddetto principio di cassa allargato, si considerano percepiti nel periodo di imposta anche le somme e i valori corrisposti entro il 12 gennaio del periodo di imposta successivo a quello cui si riferiscono.

 

Pertanto, al fine di consentire all’Istituto di eseguire tempestivamente gli adempimenti ai quali è tenuto in qualità di sostituto d’imposta, i datori di lavoro interessati dovranno inviare, entro e non oltre il 21 febbraio 2023, i dati relativi ai compensi per fringe benefit e stock option erogati nel corso del periodo di imposta 2022 al personale cessato dal servizio durante l’anno 2022. 

 

L’INPS avverte che i flussi che perverranno tardivamente rispetto alle tempistiche sopra descritte non potranno essere oggetto di conguaglio fiscale di fine anno ma, tuttavia, saranno oggetto di rettifiche delle Certificazioni Uniche, nelle quali sarà espressamente indicato al contribuente, nelle annotazioni, l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi.

 

La trasmissione dei dati dovrà avvenire in modalità esclusivamente telematica utilizzando l’applicazione “Comunicazione Benefit Aziendali”, disponibile sul sito istituzionale seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” > “Prestazioni” > “Accesso ai servizi per aziende e consulenti”.

 

Selezionando un apposito collegamento ipertestuale (“Comunicazione Benefit Aziendali”), si apre un pannello che consente di scegliere fra le seguenti opzioni: acquisizione di una singola comunicazione; gestione di una singola comunicazione acquisita in precedenza; invio di un file predisposto in base a criteri predefiniti;
ricezione tramite download di software per predisporre e controllare il formato dei dati contenuti nei file che i datori di lavoro intendono inviare; visualizzazione del manuale di istruzioni.

 

CCNL Noleggio-Automezzi Anav: previsti aumenti retributivi da febbraio 2023



Nuovi minimi retributivi per il personale impiegato del settore


Il verbale di accordo siglato in data 6 ottobre 2022, tra l’ANAV e la FILT-CGIL, la FIT-CISL, la UILTRASPORTI, per il rinnovo del CCNL Noleggio Automezzi – Anav, applicato a tutti dipendenti delle imprese esercenti attività di noleggio autobus con conducente e le relative attività correlate, prevede all’Allegato 5, i nuovi minimi retributivi che entreranno in vigore dal 1° febbraio 2023, come illustrato nella tabella sottostante.


Minimi Retributivi


 






































Livello Minimi dal 01/02/2023
Q1 1.547,72
Q2 1.547,72
A1 1.547,72
A2 1.454,85
B1 1.315,56
B2 1.253,65
B3 1.199,49
C1 1.176,27
C2 1.036,97
C3 967,32
C4 773,87

 

Traslazione su pensione delle cessioni da stipendio, le istruzioni dell’INPS

L’Istituto rende noto la migrazione progressiva dei piani di ammortamento delle gestioni pubblica e privata in procedura “Quote Quinto” (INPS, messaggio 13 gennaio 2023, n. 244).

Il tema della della traslazione su pensione delle cessioni da stipendio è al centro del messaggio in commento dell’INPS. L’Istituto parte dal presupposto che qualora il rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato,  si risolva prima dell’estinzione del finanziamento tramite cessione del quinto dello stipendio, si realizza ope legis l’automatismo traslativo dell’importo retributivo ceduto.

Di conseguenza, per il 2023 sono stati quantificati gli oneri di gestione a ristoro del servizio prestato in ragione del vincolo contrattuale che si instaura con l’Istituto e delle relative clausole contemplate e accettate in sede di accreditamento o di convenzionamento dagli intermediari finanziari (per le annualità 2024 e 2025 tali oneri saranno rideterminati sulla base delle risultanze della contabilità analitica).

I nuovi applicativi INPS per la procedura “Quote Quinto”

L’INPS rende noto che l’attuazione della traslazione della cessione stipendiale sulla pensione è demandata al progetto di reingegnerizzazione della procedura “Quote Quinto”, attualmente dedicata alla gestione dei recuperi su pensioni esclusivamente correlati ai finanziamenti stipulati dal cedente nello status di pensionato.

L’obiettivo è, quindi, quello di estendere ai piani di ammortamento delle traslazioni di cessioni stipendiali tutte le funzionalità della procedura “Quote Quinto” quali, a titolo esemplificativo, rilascio quota cedibile, rinnovo piano, variazione soggetto beneficiario delle quote mensili, chiusura piano per estinzione anticipata totale, rimodulazione piano per estinzione anticipata parziale, accodamento rate (disponibile esclusivamente per la Gestione privata), ecc.

Parallelamente all’avvio dell’attività progettuale, è stato attivato un piano di migrazione progressiva nella procedura “Quote Quinto” sia dei piani di ammortamento in corso, sia di quelli di futura acquisizione.

Migrazione in procedura “Quote Quinto” dei piani di cessione da stipendio della Gestione pubblica

Finora la migrazione in “Quote Quinto”, effettuata a livello centrale, ha interessato circa 36.000 posizioni rispetto alla totalità dei piani di cessione da stipendio (circa 38.000) presenti nei sistemi della Gestione pubblica GPP/SIN. L’INPS chiarisce che ai piani migrati in “Quote Quinto” si applicano le stesse modalità previste dalla procedura per i piani di cessione del quinto della pensione della Gestione pubblica (pertanto, non potrà essere attivata la funzione “accodamento” in quanto non disponibile per i piani di tale gestione).

Migrazione in procedura “Quote Quinto” dei piani di cessione da stipendio della Gestione privata

La migrazione in “Quote Quinto” ha interessato anche circa 5.000 piani di cessione da stipendio presenti in procedura “Cessione Quinto da Stipendio – Gestione Privata” ed è stata completata il 3 gennaio 2023, sempre a livello centrale.

In questo caso, i piani migrati sono contrassegnati sul portale “Quote Quinto” con il prefisso CQS anteposto al “Numero riferimento pratica”. Per ciascun piano è stato generato, a livello centrale, il rispettivo codice “ID PIANO” e si è proceduto a calcolare il rispettivo piano di ammortamento con il “numero delle rate” che corrisponde al quoziente importo da recuperare/importo rata.

Infine, l’INPS comunica che sui nuovi piani di cessione da stipendio delle gestioni pubblica e privata gli oneri saranno applicati, a decorrere dal mese successivo a quello della migrazione in procedura “Quote Quinto”, in base al profilo (convenzionato/non convenzionato) posseduto dall’intermediario finanziario all’atto della migrazione.

Fondo EBM Salute: apertura campagna di adesione per i familiari NON fiscalmente a carico

Dal 16 gennaio al 28 febbraio 2023 sarà possibile aderire alla campagna promossa dal Fondo EBM Salute per estendere la copertura sanitaria integrativa anche al proprio nucleo familiare NON fiscalmente a carico

A partire dal 16 gennaio è stata prevista la possibilità, anche per il 2023, di estendere la copertura sanitaria integrativa anche al proprio nucleo familiare NON fiscalmente a carico, come previsto dal Regolamento di EBM Salute.
A tal fine sono considerati membri del nucleo familiare NON fiscalmente a carico unicamente:
– il/la coniuge con riferimento anche alle unioni civili di cui alla L. 76/2016 (Art.1, co. 1-34) non legalmente ed effettivamente separato/a;
– il/la convivente di fatto, di cui alla L. 76/2016 (Art. 1, co. 36-65);
– i figli (compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati).
I premi per la copertura sono pari a:
146,00 euro per il/la coniuge/convivente, e
146,00 euro per ogni figlio/a.
La Polizza, con il medesimo Piano Sanitario della lavoratrice o del lavoratore Titolare, sarà valida retroattivamente a partire dal 1° gennaio 2023 e fino alla data del 31 ottobre 2023.
Sarà possibile estendere la Polizza direttamente dall’Area Riservata EBM Salute nell’apposita sezione “Familiari a Pagamento” seguendo la procedura che genererà il MAV per il pagamento della quota di adesione, come indicato nel Manuale Gestione Familiari NON Fiscalmente a Carico.
La Campagna di Adesione terminerà il 28 febbraio 2023.