CCNL Turismo Catene Alberghiere: brusca interruzione delle trattative

Le associazioni datoriali non accettano le proposte delle OO.SS. che pensano alla mobilitazione

Le Sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno affermato, tramite nota stampa del 24 luglio scorso, l’interruzione delle trattative con Federturismo e Aica-Confindustria riguardo al rinnovo del CCNL Turismo Catene Alberghiere. Un punto di rottura che arriva dopo due anni di confronto, con una prima interruzione del dialogo lo scorso novembre che aveva portato allo sciopero del 22 dicembre. Tuttavia, il confronto, ripreso a maggio, non ha fatto registrare, ad oggi, i risultati sperati. Nell’ultimo incontro del 23 luglio con le associazioni datoriali, le OO.SS, dopo aver fatto presente la necessità di accelerare i tempi sulla chiusura del rinnovo contrattuale, hanno preso nota del fatto che non si sia entrati nel merito delle proposte sindacali. Le Sigle, infatti, hanno chiesto:
aumento salariale;
– interventi migliorativi sulla parte normativa (contrasto violenza e molestie sui luoghi di lavoro, congedi per le donne vittime di violenza, genitorialità e bilateralità). 
Dal canto suo, la parte datoriale, come evidenzia il comunicato, ha avanzato proposte ritenute peggiorative sul contratto a tempo determinato, apprendistato e flessibilità dell’orario di lavoro, chiedendo l’introduzione della reperibilità per i dipendenti del settore.
Alla luce di quanto accaduto, le tre Sigle hanno ritenuto che non ci siano le condizioni per il profitto prosieguo del confronto e stanno valutando se chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore di mobilitarsi. 

CCNL Poste: siglato il rinnovo per il triennio 2024-2027

Per i dipendenti del Gruppo previste novità economiche e normative

Dopo mesi di intenso confronto il 23 luglio 2024 è stato rinnovato tra Poste Italiane e le Organizzazioni sindacali il contratto collettivo per i lavoratori del Gruppo. La nuova intesa raggiunta è applicabile sia al personale non dirigente di Poste Italiane ma anche ad altre società del Gruppo, tra le quali SDA Express Courier e Poste Logistics, che in precedenza applicavano discipline contrattuali diverse. 
Dal punto di vista economico l’accordo prevede un incremento retributivo di 230,00 euro lordi medi che saranno ripartiti lungo l’intero periodo di validità del contratto, con un aumento dei minimi tabellari pari a 192,00 euro lordi medi. A settembre prossimo i dipendenti di Poste Italiane riceveranno inoltre un importo una tantum di 1000,00 euro lordi medi a titolo di competenze contrattuali arretrate 2024 e di anticipazione sui futuri miglioramenti economici. Compreso altresì un aumento di 1,26 euro del buono pasto giornaliero e un aumento di 5,00 euro del contributo a carico dell’azienda per il pacchetto base del piano di assistenza sanitaria integrativa, per il quale sono anche state ampliate notevolmente le prestazioni. In materia di previdenza complementare il contributo aziendale per Fondoposte sarà aumentato dal 2,3% al 2,5% della retribuzione.
Dal punto di vista normativo, oltre alla modifica di alcuni istituti contrattuali, sono previste novità in materia di tutela della genitorialità, orario di lavoro, formazione e diritto allo studio. In particolare è prevista l’introduzione della possibilità di sperimentare modelli organizzativi a settimana corta, ossia 9 ore per 4 giorni, anche con forme di riduzione di orario di lavoro, a parità di salario. 

CCNL Istituzioni Agidae: apertura delle trattative

Le OO.SS. presentano la piattaforma all’incontro di apertura

Il 22 luglio 2024, le Organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno presentato la piattaforma nell’incontro di apertura delle trattative per il rinnovo del CCNL di settore.
In essa, si sottolinea l’urgenza di una sottoscrizione del contratto che riconosca aspetti economici e normativi più rispondenti alla necessità di valorizzare gli operatori del settore, anche in considerazione delle difficoltà affrontate nel periodo covid.
Inoltre, le sigle sindacali evidenziano la necessità di procedere ad una revisione degli istituti in coerenza con la piattaforma unitaria, come:
– aumento delle retribuzioni;
– classificazione del personale;
– crescita professionale;
– indennità;
– mercato del lavoro ed estensione del perimetro delle tutele.
I prossimi incontri sono previsti per il 10 e 20 settembre 2024 e il 3 ottobre 2024.

Nuovi chiarimenti del Fisco sul regime speciale lavoratori impatriati

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti riguardo alla possibilità di applicare il regime speciale per lavoratori impatriati alle indennità corrisposte a titolo di incentivo all’esodo e a titolo di importo transattivo (Agenzia delle entrate, risoluzione 23 luglio 2024, n. 40). 

L’articolo 17, comma 1, lettera a), del TUIR prevede l’applicazione della tassazione separata anche alle indennità e somme percepite una volta tanto in dipendenza della cessazione dei rapporti di lavoro dipendente, nonché alle somme e ai valori comunque percepiti al netto delle spese legali sostenute, anche se a titolo risarcitorio o nel contesto di procedure esecutive, a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria o di transazione relativi alla risoluzione del rapporto di lavoro.

Come già chiarito dall’Agenzia delle entrate con la circolare n. 29/E/2001, tra le altre indennità e somme percepite una volta tanto in dipendenza della cessazione del rapporto di lavoro rientrano anche le somme corrisposte a titolo di incentivo all’esodo.

 

L’articolo 19, comma 2, primo periodo, del TUIR prevede che per tali redditi la tassazione avvenga, in via provvisoria, da parte del sostituto d’imposta e, successivamente, l’imposta dovuta sia oggetto di riliquidazione da parte dell’Agenzia delle entrate, con l’applicazione dell’aliquota media del quinquennio precedente o facendo concorrere i redditi stessi alla formazione del reddito complessivo dell’anno in cui sono percepiti, se ciò risulta più favorevole per il contribuente.

 

Alla quota delle indennità di fine rapporto, erogate in denaro e in natura, di importo complessivamente eccedente euro 1.000.000 non si applica il regime di tassazione separata di cui all’articolo 19 del medesimo TUIR. Tale importo concorre alla formazione del reddito complessivo.

 

Con riferimento all’ambito oggettivo di applicazione del ”regime speciale per i lavoratori impatriati”, è stato già chiarito dall’Agenzia che i redditi agevolati devono essere determinati secondo le disposizioni previste dal TUIR per le singole categorie di reddito, vale a dire dall’articolo 51, se derivanti da rapporti di lavoro dipendente, dall’articolo 52, se derivanti da rapporti assimilati al lavoro dipendente e dall’articolo 54 se derivanti dall’esercizio di arti e professioni.

Tale disposizione, chiarisce l’Agenzia, deve intendersi riferita ai redditi che ”ordinariamente” concorrono alla formazione del reddito complessivo e non anche ai redditi soggetti a tassazione separata.

 

Pertanto, sono esclusi dal regime speciale i redditi che non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini IRPEF, compresi quelli ai quali l’imposta si applica separatamente , tra cui le altre indennità e somme percepite una volta tanto in dipendenza della cessazione di rapporto di lavoro dipendente.

 

Nel caso di specie, dunque, le somme spettanti a titolo di ”incentivo all’esodo” e di ”importo transattivo” ai tre dipendenti, in occasione della risoluzione del rapporto di lavoro con l’istante, in generale, sono soggette al regime della tassazione separata, fino all’importo di 1.000.000,00 euro e al regime della tassazione ordinaria, per la quota parte eccedente detto importo. Pertanto, fino all’importo di euro 1.000.000,00, l’istante, in qualità di sostituto d’imposta, dovrà applicare il regime della tassazione separata in sede di loro erogazione.

Riguardo, poi, alla possibilità di applicare il regime speciale alle predette somme per la soglia superiore a un milione di euro, l’Agenzia fa presente che l’istante dovrà assoggettare a tassazione ordinaria le somme eccedenti la predetta soglia.